La storia di Gianmarco

Era il 19 giugno del 2022 e con la sua moto Gianmarco stava partecipando a una gara di enduro in provincia di Cesena. Era da quando aveva sei anni che andava in moto, ma quel maledetto 19 giugno non è stato come tutti gli altri giorni. Sembrava una giornata come un’altra quando, a un tratto, una brutta caduta a metà gara ha stravolto completamente la sua vita.

Diagnosi dell’incidente: lesione midollare C3-C4.

Eppure, per Gianmarco, l'anno 2022 era iniziato nel migliore dei modi: grandi soddisfazioni lavorative, grandi soddisfazioni anche a livello sportivo e, soprattutto, era pronto a trascorrere il resto della sua vita con la donna che amava, Marta. Praticamente, non gli mancava niente; aveva tutto quello che aveva sempre desiderato, ma quel maledettissimo 19 giugno ha deciso di portargli via tutto.

È stato trasportato in elisoccorso all’ospedale Bufalini di Cesena per poi essere trasferito a Firenze per un lungo periodo di ricovero in ospedale durato circa nove mesi.

Nei primi mesi gli hanno detto che molto probabilmente sarebbe rimasto paralizzato. Ovviamente è stata molto dura sia per lui che per le persone a lui vicine, ma Gianmarco non ci ha mai creduto e piano piano ha iniziato a muoversi. A marzo del 2023 è uscito dall’ospedale in carrozzina.

Ha deciso però che non era il momento di mollare, anzi, era il momento di spingere ancora di più, e a luglio 2023 riusciva a camminare abbastanza bene ed a utilizzare la carrozzina il meno possibile.

Non era però ancora soddisfatto e ad agosto 2023 si è messo alla ricerca di un valido centro che potesse aiutarlo. Grazie a un altro paziente e a un po’ di ricerca su Internet, ha trovato il Centro Giusti e, dopo aver fatto la visita di idoneità a settembre, a dicembre del 2023 è entrato al Centro Giusti. È stata dura: due mesi e mezzo, sei ore tutti i giorni, però senza di loro non sarebbe arrivato dove è ora.

A febbraio 2024 è uscito dal centro; non usa più la carrozzina da mesi ed è completamente autonomo con il deambulatore. Ha iniziato a utilizzare le stampelle e fortunatamente le sue braccia vanno meglio. Ovviamente non ha intenzione di mollare, continuerà a lottare finché non sarà soddisfatto perché è convinto di poter migliorare ancora.

C’è un’altra cosa che Gianmarco vorrebbe dire: quando ha detto che il 19 giugno ha deciso di portargli via tutto, vorrebbe dirgli che ci ha provato, ma non ci è riuscito, perché è rientrato al lavoro più determinato di prima. C’è suo padre e la sua famiglia che gli vogliono bene e che lo aiutano tutti i giorni, ma soprattutto c’è lei, la donna della sua vita, Marta, senza la quale non ce l’avrebbe fatta.

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